giovedì 30 gennaio 2014

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Acido aspartico Nome IUPAC acido 2(S)-ammino-1,4-butandioico Abbreviazioni D ASP Nomi alternativi acido L-aspartico acido L-α-amminosuccinico Caratteristiche generali Formula bruta o molecolare C4H7NO4 Massa molecolare (u) 133,10 Aspetto solido cristallino bianco Numero CAS [56-84-8] Proprietà chimico-fisiche Costante di dissociazione acida a 293 K pK1: 1,99 pK2: 9,90 pKr: 3,90 Punto isoelettrico 2,85 Solubilità in acqua 4 g/l a 293 K Temperatura di fusione 270 °C (543 K) Proprietà termochimiche ΔfH0 (kJ·mol−1) −973,3 Indicazioni di sicurezza Frasi H --- Consigli P ---[1] L'acido aspartico (dal francese aspartique, che risale al latino aspăragus, "asparago") è un amminoacido polare; la sua molecola è chirale. L'enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari, il suo gruppo laterale reca un carbossile, che gli conferisce il comportamento acido da cui prende il nome. Nei mammiferi è un amminoacido non essenziale e nel cervello agisce come un neurotrasmettitore eccitatorio. È coinvolto anche nel ciclo dell'urea e nella gluconeogenesi. Insieme all'asparagina, è stato per la prima volta isolato dall'ortaggio da cui prendono il nome, l'asparago. Nel 2009 due ricercatori di Taiwan, Tu Lee e Yu Kun Lin, hanno dimostrato sperimentalmente come, nello spettro di condizioni ambientali che si può supporre vigesse sulla Terra primordiale, i cristalli sinistrorsi di acido aspartico si formano più facilmente e in maggiore quantità di quelli destrorsi.