mercoledì 6 ottobre 2010

...Diario

S'inizia da una sensazione di pace e silenzio. Si racconta di giovani goliardici radunati intorno ad una tavola dopo essere stati sbattuti come una pallina di un flipper in un contenitore chiamato vita. (chi legge sa')
Per tutto il loro tempo hanno risposto ad un Si chiamato società, e per tutto quello che ne rimane risponderanno solo al proprio io.
Era destino che accadesse, come era destino vedere i propri uccellini pargoli volare via dal nido materno, così io vedo volare parte di me, in una lunga partenza che sempre meno vede il ritorno in quella che una volta fu' pensata come casa ma che presto divento' esilio.
Se riniziassi dal principio lo chiamerei preghiera, ma visto che sono alla fine lo chiamerò saluto e mai addio perche' so della sua esistenza.

C'è silenzio, oltre che per il mobile, anche perche' i placebo gli abbiamo messi ieri.
Dulce nit entresuelo dos.

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