Chiudo gli occhi per sognare, per immaginare, per non vedere quello che ho davanti.
Cerco una linea retta nel traffico che invade la mia testa.
Chiudo gli occhi e vedo quello che è stato il passato, ma la visione non è terrena, nasce da uno sguardo che è distaccato. Distaccato dalla paura di volerci vedere troppo bene, anzi no, dalla presa di coscienza che forse sia giusto così.
domenica 21 marzo 2010
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